lunedì 4 aprile 2011

I NUMERI PERFETTI


di Alessandro Cascone
L’universo dei numeri è qualcosa di affascinante e complesso allo stesso tempo. I numeri sono ovunque attorno a noi.
Andate al supermercato e si parla di numeri, parlate con il partner e non raramente si danno i numeri, vi guardate nel portafogli e vi accorgete quanto siano importanti i numeri, soprattutto se vi mancano.

Una categoria particolare di numeri ha poi un fascino tutto particolare ed è rappresentata da quelli statistici.
Tutti sanno che la statistica non è una scienza come ricordava Trilussa: “risurta che te tocca un pollo all’anno:/ e, se nun entra ne le spese tue, / t’entra ne la statistica lo stesso/ perché c’è un antro che ne magna due”.
Ma anche l’economia da alcuni (Ricossa) non è considerata una scienza perché incapace storicamente di decifrare le complessità della vita economica, o se proprio deve esserlo sicuramente una scienza triste poiché riduce le relazioni tra le persone ai loro rapporti astratti di scambio e per giunta avvalendosi dei dati statistici.

Il Sole 24Ore di oggi riporta che secondo Intesa SanPaolo i prestiti alle aziende nell’area meridionale sono cresciuti del 5%, il doppio della media nazionale con un’accelerazione ancora più consistente (5,9%) per la Campania. Intervistando il direttore generale del banco di Napoli (gruppo Intesa Sanpaolo), Giuseppe Castagna, si evince che il dato è strettamente legato alla funzione di traino delle piccole imprese campane che rispetto a quelle medie e grandi hanno mostrato maggiore flessibilità durante la recessione di questi anni di crisi.
Cotanta virtuosità è riuscita nel 2009, a fronte di una contrazione media nazionale del fatturato del 10%, a far crescere di oltre il 10% il 17% delle imprese manifatturiere campane, e addirittura di oltre il 20% l’8% di esse.
Inoltre la percentuale di aziende che non hanno ottenuto credito è scesa dal 8% al culmine della crisi al 4% a febbraio 2011.

Tutti questi dati dovrebbero quindi essere accompagnati da altrettanti dati positivi sull’occupazione. Un numero si dice perfetto quando è uguale alla somma di tutti i suoi divisori escluso se stesso (ad esempio 6 = 1 + 2 + 3).
E invece andando a scartabellare i dati disponibili ci si accorge che la disoccupazione reale al Sud supera il 17% (contro un 10,2% nazionale) con un record del 20% indovinate in quale regione ?
Già ! la Campania.

I dati disponibili sono stati presentati dalla Cgia di Mestre nell’ottobre 2010 e ritoccano al rialzo quelli ISTAT di almeno quattro punti percentuali per la Campania poiché, considerando la disoccupazione reale (o tasso di marginalità dal lavoro), si considerano anche coloro i quali hanno deciso di non cercare più un lavoro perché scoraggiati.



Sorgono spontanee a questo punto alcune domande. Se le piccole aziende hanno fatto da traino al credito, perché produttive, e si ipotizza che chi presta soldi, come un istituto bancario, in periodo di crisi lo faccia quando ne riscontra le reali capacità produttive, come dimostrato dai dati riportati, perché non si registra non solo una diminuzione dei tassi di disoccupazione ma addirittura un aumento con un considerevole incremento degli scoraggiati ?
quanto influisce il mercato nero del lavoro, ancora molto diffuso soprattutto al Sud, soprattutto in Campania, nello scoraggiare le persone a prostituirsi per un tozzo di pane quando altri generi di prostituzioni (camorra ad esempio) rendono ben oltre anche il companatico ?
quanto influisce tutto ciò sul tessuto sociale di un popolo da sempre costretto ad arrancare e ad elemosinare quelli che dovrebbero essere diritti inalienabili quali quelli del lavoro ?
Che forse avesse ragione Cartesio quando affermava che «I numeri perfetti sono molto rari proprio come gli uomini perfetti» ?




COMMENTI:
A Giovanna Pettenello, Bonaventura Giovanni Tancredi e altri 4 piace questo elemento.

Bonaventura Giovanni Tancredi :
non c'è nulla di perfetto sotto le stelle, anche ,,,forse regna il Caos

Mario Castelluzzo:
molto molto semplice....i prestiti si fanno agli imprenditori che nonostante le loro aziende crescono non sentono il bisogno di assumere persone perche' moltiplicano all'infinito le proprie giornate della settimana..........o piu' verosimil...mente perche' impiegano una parte o tutta la manodopera in nero???
o che risulta in cassa integrazione ma in realta' e' al lavoro(anche questa mi e' capitato di vedere)..
il miracolo della moltiplicazione per chi non ha fede pare non lo abbia compiuto neanche Cristo.......

Giovanna Pettenello :
Alessandro, che pezzo interessante!

Giovanna Guercilena:
magari non perfetti, i numeri son perfettibili?

Giovanni Romagnoli:
Ale grazie... Pone, come sempre le tue note, bella riflessione. Ho timore di affrontarla.
Di una cosa sono certo e la scrivo.
Non sono un uomo di numero...
Darei a volte quache numero, ma mi controllo. Ed essendo serio il tuo argomento, dopo averti ringraziato esco, dicendo forse una cosa alla Catalano, ricordi? I numeri dovrebbero essere uguali per tutti. E questa è utopia....

Angela Piscitelli:
mai creduto alle statistiche.
sono il mezzo più efficace per non spiegare nulla.perchè escludono i fatti e le persone.io le abolirei per legge.

NicDam Bis:
Nulla da eccepire nella tua nota, però come dice Angela, io non credo alle statistiche e credimi, te lo dico da imprenditore, la realtà non è quella che il sole24ore mette in bella mostra.
Diciamo chela "matematica" non dovrebbe essere un'opinione ma stranamente, lo diventa... appunto perchè ci sonouomini imperfetti che dei numeri fanno quello che vogliono :-(

Sergio Delli Carri:
su Newtopia please!

Biancamaria Gasparri :
Occupazione in nero e in crescita. Forse, tristemente, rappresenta il punto di incontro tra due aspirazioni: guadagnarne pochi, maledetti e subito, da un lato; guadagnarne parecchi e senza le rotture di scatole annesse (adempimenti previsti dalla legge per i datori di lavoro) dall'altro.
Il solito ritratto di un'Italia furbastra e un po' cialtrona.