I 42mila poveri con la super-barca Italiani popolo di santi, poeti e navigatori. Troppo spesso evasori.
Il 42,4% delle barche di lusso (in valore assoluto 42mila natanti) su cui si dovrà pagare la patrimoniale è intestata a contribuenti che a malapena arrivano a guadagnare in un anno 20.000 euro.
Ma l'esercito dei "finti-poveri" ama viaggiare anche in supercar: sono 188.171 i veicoli di potenza superiore ai 185 kw oggi intestati ai 27,7 milioni di contribuenti Irpef che dichiarano al Fisco una vera miseria.
A fotografare il rapporto del Belpaese tra tasse e beni di lusso è stata l'Anagrafe tributaria nel valutare l'impatto della patrimoniale dovuta da chi possiede auto, barche, aerei ed elicotteri di lusso introdotta dal decreto salva-Italia.
documentiChi possiede auto di lusso, barche, aerei ed elicotteri
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I numeri confermano, se mai ce ne fosse stato bisogno, che in Italia le tasse le pagano in pochi o pochissimi e come sempre i soliti noti. Il 66,4% degli oltre 41,8 milioni di contribuenti Irpef rasenta la povertà e rientra in una nuova categoria di contribuenti: gli evasori di lusso.
E non se la passeranno bene neanche loro con la "cura Monti". Far decollare un aereo o un elicottero con soli 20mila euro al mese obbliga a stringere la cinghia, e non poco. Soprattutto per fare il pieno in un periodo di crisi e di aumenti costanti della benzina. A porsi il problema sono soprattutto i 518 possessori di aeromobili, pari al 25,7% dei veicoli oggi circolanti, chiamati ora a dover pagare anche la supertassa in base al peso del mezzo al decollo.
Non se la passano meglio neanche gli oltre 12,2 milioni di cittadini italiani che dichiarano all'agenzia delle Entrate redditi tra i 20 e i 50mila euro. In questo caso la scelta dei contribuenti ricade sui bolidi a quattro ruote: sono 217.334 le auto intestate a cittadini che ricadono in questa fascia, pari al 36,6% dei veicoli registrati al Pra.
Se non viaggiano in macchina in 604 si spostano in aereo o elicottero (il 30% dei mezzi registrati), mentre in 26.460 sono i capitani di mare che solcano le onde con barche che vanno dai 10,1 metri in su.
Uno strano Paese davvero l'Italia dove paradossalmente il lusso diminuisce al crescere della ricchezza dichiarata al fisco. I ricconi d'Italia, che amano il lusso e dichiarano oltre 100mila euro non toccano le 400mila unità.
Meno dell'1% dell'intera platea delle persone fisiche note all'Anagrafe tributaria si permette il lusso di sfrecciare su strada: sono 71.857 le supercar intestate ai "ricchi d'Italia". Mentre gli yacht su cui si dovrà versare la nuova tassa di stazionamento giornaliera sono 14.235 (il 14,4% delle barche registrate).
I dati in possesso dell'amministrazione finanziaria dimostrano come la scelta di puntare forte sul redditometro e la capacità di spesa dei contribuenti sia la strada giusta per stanare i "finti-poveri" che amano il lusso. Non solo.
Per chiudere il cerchio la manovra appena approvata fornisce all'Agenzia delle entrate un altro strumento in grado di mappare non solo i nomi e cognomi dei possessori di beni di lusso ma anche i loro possibili movimenti bancari.
Dal 1° gennaio 2012 le banche e tutti gli operatori finanziari saranno obbligati a comunicare periodicamente al fisco tutte le movimentazioni effettuate su tutti i rapporti intrattenuti con la clientela. Dati che le Entrate utilizzeranno per selezionare i contribuenti da controllare soprattutto se gli evasori di lusso andranno alla pompa per un pieno.